Dare mare
“Più mare, ancora più mare. Dai più mare alla tua vita.”
DARE MARE: espressione coniata in questo preciso istante [per naturale e libera est. – peraltro immaginaria – di dare corda e dare respiro].
1– in senso stretto: fare entrare più mare (o acqua) nella propria vita; trascorrere maggiori momenti a contatto con il mare e i suoi paesaggi; far agire il mare, non opporsi ai suoi moti, ai venti e alle creature.
2– in senso ampio e fig.: guardare lontano, lasciar agire o anche prendere tempo.
Come a significare (sempre fig.): restare a galla nei momenti della vita; oppure restare in balia delle onde, senza opporre resistenza, in sapiente attesa che passi la mareggiata; o ancora investigare con poesia i fatti della vita; infine affidarsi.
Etim. da DARE + MARE: far passare spontaneamente, trasferire (lat. DARE) + le cose morte, deserte, infeconde (sscr. MARU).
A libero e sapiente uso di vele, scialuppe, pescecani e pescatori di storie.
Gente di mare, insomma.