pescatore di storie

Se avessi tempo

Se avessi tempo

Se avessi tempo,

forse inizierei a suonare la fisarmonica e studierei il greco antico.

Magari ti chiederei di fare una passeggiata,

uscire di casa e andare verso il Portogallo.

Senza niente, oppure con poco,

ma a piedi,

chiedendo in giro: scusi, per il Portogallo?

 

Se avessi tempo

ne avrei infinito, mica anni o mesi.

E lo regalerei a chi ne ha bisogno,

ai poveri di tempo.

A chi lo accoglie parlerei piano,

come si fa per le cose delicate, e direi:

tieni, ma ora sii paziente.

 

Ma soprattutto

se avessi abbastanza tempo

mi metterei seduto:

per vederlo scorrere, guardare dove va.

Il tempo necessario, quanto basta.

Un albero da piantare e poi aspettare,

vederlo crescere, chissà fruttare,

oppure un treno da costruire e affidare alle rotaie;

fare ciao con la mano quando sparisce felice.

 

Perché il treno è sempre felice.

Come gli aerei e le navi: tutti felici.

 

E lo sai perché?

Perché hanno imparato a lasciar scorrere,

ognuno con la propria velocità:

nulla da perdere o guadagnare.

Conta solo andare e venire;

ma per il piacere di andare e venire.