pescatore di storie

Mio padre

Mio padre

Mio padre
quando è in fila dal dottore
si vergogna per il suo invecchiare;
abbassa lo sguardo e timido sorride
manda avanti le rughe.

Lì tra quelle pieghe la natura si domanda:
la vita, che sarà?
È poco
è tanto
è poco.

Io questo proprio non lo so.
E inganno l’antico dilemma calcolando
il viavai quieto di anni mesi giorni
attraverso quelle rughe
che conto
come le tabelline che lui m’insegnava
andando a scuola.
Quando sulla vecchia Mercedes bianca
contavamo la vita per due e per tre
mentre il tempo doveva ancora passare.
E poi ritornare.

Andare e tornare come quelle piccole onde in riva al mare
cui senti appartenere.
E che sono, però, le rughe di mio padre.