pescatore di storie

La danza

La danza

Se solo fosse possibile convergere in un punto,
né troppo piccoli né troppo anziani.
Incontrarsi, genitori e figli,
guardarsi negli occhi e percepirsi parte della medesima staffetta.
E se fosse similmente possibile
riunire tutta l’umanità,
e tutti gli animali e gli alberi e le piante
in un unico tempo, un identico luogo,
ebbene,
noi chiameremmo quel momento,
quell’evento: vita.
E avremmo la grazia di comprenderlo.

Ma se, per una ragione nascosta, si dovesse frammentare quell’evento
in miliardi e miliardi di pezzi,
sparpagliarli in tempi e spazi lontani tra loro,
allora noi vagheremmo in eterno come forestieri solitari, impauriti, sordi alla vita.
E tuttavia, potremmo ancora sperimentare la fortuna di percepire quel legame misterioso,
ascoltarne l’eco silenziosa.
Quando ci accorgiamo di respirare, ad esempio,
oppure quando scacciamo via la sete
o, ancora, ogni volta che non abbiamo paura di confonderci gli occhi.

Vivremmo così di piccoli scorci di allegrezza:
frammenti danzanti dell’attimo primordiale che fummo.

 

 

 

 

 

 

Foto tratta dalla locandina del film Le grand bal di Laetitia Carton