sei aprile duemilaventi

Ho dei ricordi annebbiati di quei giorni. Come se, inconsciamente, avessi relegato il terremoto dell’Aquila a sfere della memoria intangibili, se non altro perché difficili da descrivere. Qualsiasi paragone con oggi, qualsiasi retorica che metta a confronto l’attuale pandemia con quel terremoto sarebbe un esercizio di stupida quanto inutile metrica del dolore. Oggi ci sono(…)